RECUPERO E RIUTILIZZO DELL'ACQUA PIOVANA

Perche' raccogliere l'acqua piovana?

RECUPERO E RIUTILIZZO DELL'ACQUA PIOVANA

descrizione articolo

L’acqua potabile è preziosa e richiederebbe un atteggiamento volto soprattutto al risparmio, al risanamento, ad un prelievo razionale e ad un contenimento degli sprechi. Gli americani, nel loro opulento stile di vita, consumano in media 170 litri d’acqua potabile al giorno pro capite: 8 per bere e cucinare, 65 per la pulizia personale, 20 per il bucato, 70 per lo sciacquone del water e i rimanenti per altri usi. Noi italiani riusciamo a sprecarne anche di più, con una media di 260 litri giornalieri, raggiungendo l’infelice primato in Europa.

A peggiorare questo scenario che vede ridursi la quantità d’acqua dolce disponibile, negli ultimi anni si stanno anche accentuando alcuni fenomeni come la siccità prolungata o le precipitazioni brevi e catastrofiche (le ultime estati ne sono un esempio significativo).

Appare evidente che il futuro dell’umanità si giocherà certamente anche sull’uso che faremo della risorsa acqua e sulla nostra capacità di non ripetere gli errori commessi finora. Il futuro vedrà di certo l’acqua destinata ad usi strettamente domestici; per tutti gli altri usi dovrà andar bene anche la cosiddetta “acqua riciclata”. Prima o poi dovremo abituarci all’idea... i tempi dell’acqua gratuita sono destinati a finire.

Per quali utilizzi si può ricorrere all'acqua piovana?

Impianti antincendio (vasche di accumulo)
Servizi igienici non potabili (cassette di risciacquo e orinatoi)
Innaffiamento dei giardini od impianti di irrigazione
Lavaggio delle auto

 

COSTRUIAMO UN IMPIANTO DI RECUPERO PER LE ACQUE PIOVANE

In cosa consiste un impianto di recupero acque piovane?

Grondaie, converse, pluviali, caditoie, pozzetti di drenaggio e tubazioni di raccordo, devono convogliare l’acqua verso il serbatoio di accumulo.
Il filtro, che ha la funzione di trattenere o separare dall’acqua tutto il materiale (fogliame, detriti, ecc…) che, andando a depositarsi nel serbatoio di accumulo, determinerebbe un deterioramento della qualità dell’acqua e un eventuale intasamento delle condotte o del sistema di pompaggio.
Il serbatoio di accumulo, cioè una vasca in calcestruzzo prefabbricata, di capacità appropriata all’area interessata, con un accesso sicuro e dotata di dispositivo di “troppopieno”. Quest’ultimo permette il convogliamento dell’acqua accumulata in eccesso verso la fognatura, verso il terreno (sistema di infiltrazione, pozzo perdente), oppure verso un sistema di smaltimento naturale (fitodepurazione o subirrigazione)
Una stazione di pompaggio dell’acqua raccolta verso l’impianto di utilizzo, separato dalla rete di acqua potabile.


Oltre al risparmio di acqua potabile, quali altri vantaggi offre un impianto di recupero?
Oltre al contenimento degli sprechi, va considerato anche l’aspetto ecologico. Le superfici urbane sono sempre più saturate di edifici e di strade, o di aree cementificate, che convogliano direttamente le acque piovane nella rete fognaria ed impediscono la naturale infiltrazione nel terreno: di conseguenza si riduce sempre più la formazione di nuova acqua sotterranea, che rappresenta la fonte principale di approvvigionamento acqua potabile.

Un impianto di recupero acque meteoriche consente di disperdere in loco l’eccesso di acqua raccolta (tramite il dispositivo di “troppopieno” collegato ad un sistema di infiltrazione), impedendo che questa “scivoli” via a causa della progressiva impermeabilizzazione dei suoli.




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